sabato 17 maggio 2008

Le piante del nostro orto botanico: la Borragine

Nome botanico latino. Borrago officinalis L. Famiglia botanica. Borraginee.
Nomi internazionali. It.: Borragine. Fr.: Bourrache officinale. Ingl.: Borage. Ted.: Gemeiner Borretsch. Sp.: Borratza.
Dove si trova. Spontanea nei luoghi incolti e coltivati, siepi, ruderi, orti, margini delle strade. Originaria dell’Oriente, fu introdotta in Spagna da Mauri, naturalizzandosi e inselvatichendosi. Possiamo raccoglierla dal piano alle zone montane dell’Europa, regioni mediterranee, America settentrionale.
Parti usate. Le foglie e i fiori.
Fioritura. Giugno-agosto. I fiori sono azzurri, raramente bianchi o rosa.
Tempo balsamico. Le proprietà medicinali della Borragine variano secondo i periodi di vegetazione. Ha proprietà emollienti se viene raccolta giovane, in luoghi ombreggiati, quando ha il massimo di mucillagine; raccolta in fiore, è depurativa, aperitiva e sudorifera; raccolta alla maturazione del frutto, è diuretica, in particolare se vegeta in terreni ricchi di nitrato di potassio e secchi. Generalmente le foglie si raccolgono in maggio-agosto; i fiori in luglio.
Composizione chimica. Mucillagine, nitrato di potassio, resina, tannino, olio essenziale, malato di calcio, allantoina, acido fosforico.
Azione farmacodinamica. Antiflogistica, antipruriginosa, aperitiva, depurativa, diaforetica, diuretica, emolliente, espettorante, stimolante, sedativa dei bronchi.
Applicazioni terapeutiche. Acne pustolosa, bronchite umida, cistite, congestioni del fegato, corizza, dartri, eczemi, febbri esantematiche, foruncolosi, ipocondria, nefriti, obesità dovuta ad alterazione del ricambio, pruriti, ritenzione urinaria, scrofola, tosse, tracheite, orticaria.
Preparazioni e dosi. Fiori: infuso di gr. 5 di fiori per ogni 100 grammi di acqua bollente. Infusione 20 minuti. Colare e bere 2-3 tazze al giorno.Acqua distillata in pozione 25-50 grammi.Foglie: Decotto gr. 3 per ogni 100 grammi di acqua. Bollire 12 minuti. Colare e bere 2-3 tazze al giorno. Come colluttori e per applicazioni, portare la quantità delle foglie a 8 grammi ogni 100 gr. di acqua, e bollire 12-15 minuti.Il succo si somministra nel brodo o nel latte caldi, in ragione di 50-100 grammi.
Nella medicina popolare.La gente usa le foglie, cotte nelle minestre, o crude in insalata assieme ad altre erbe. Anche i fiori si mangiano in insalata. E’ poco coltivata. La conserva dei fiori risulta efficace in tutte le febbri e come depurativo del sangue. Un bicchiere di sugo ai malati di pleurite significa promuovere loro una forte sudorazione. Nella medicina popolare questo rimedio si dà nell’influenza, nelle bronco-polmoniti, nelle infiammazioni dei polmoni, nelle febbri esantematiche (scarlattina, rosolia, vaiuolo), nelle infiammazioni renali (nefriti) e della vescica nell’ematuria (sangue per via urinaria), e nel reumatismo.L’infuso dei fiori viene usato come diuretico e depurativo: 15 grammi di fiori infusi in una tazza di acqua bollente per mezz’ora. Si beve ben caldo. Le foglie fresche schiacciate e applicate sui tumori infiammati, gli ascessi, ne calmano i dolori. Nei forti dolori della gotta, un cataplasma caldissimo è un sollievo grande. Contro le tossi e il reumatismo opera molto bene l’infuso di 10 grammi di foglie secche in un litro di acqua bollente. Si filtra e si beve a tazzine, tre o quattro al giorno, addolcito con miele o zucchero.
Il decotto dei rami e delle foglie è efficace con 30-60 grammi di rami e foglie per un litro di acqua; l’ebollizione sia dolce, e per la durata di un quarto d’ora, vi si aggiunge miele o zucchero, ma non si mettono se il soggetto è affetto da diabete. Il decotto si deve passare attraverso una tela, per evitare i peli della pianta che sarebbero fastidiosissimi alla gola. E’ importante che il decotto e l’infuso vengano bevuti molto caldi, ogni due ore, a piccole tazze, qualora si usino per sudare; tiepidi o freddi, se sorbiti come diuretici. Le foglie verdi si mangiano come spinaci nelle malattie del fegato.Le dosi indicate sono medie, perché da regione a regione gli erboristi le modificano un pochino. Infatti è opportuno regolarsi nelle quantità da bere, a seconda delle necessità.
Riepilogando, nei casi di eczema - foruncoli - erpete - scrofola - malattie cutanee, somministrare un infuso di fiori gr. 15 per ogni tazzina di acqua bollente bevendone o facendone bere parecchie volte al giorno ben caldo.

Nei reumatismi - gotta, si lascino infondere per una buona mezz’ora in un litro d’acqua bollente 15 gr. di foglie, addolcendole (se il malato non è diabetico) con miele. Vanno prese durante il giorno in tre o quattro volte.

Nei casi di tumori - accessi di gotta - infiammazioni varie, sono utilissime le applicazioni come impiastro di foglie schiacciate.

Se dobbiamo curare la bronchite - influenza - polmonite - ematuria - nefrite, allora si fa l’infuso con 30 a 60 grammi di fiori in un litro di acqua; si lascia infondere almeno 30 minuti e si prende a bicchierini durante la giornata, purchè si abbia l’accortezza di filtrare bene, onde evitare che i peletti delle foglie non siano trangugiate e irritino la gola.

Attenzione!Tutti i termini tecnici sono stati spiegati, sia pure sommariamente nel corso del trattato e negli indici e repertori. Con un poco di pazienza non sarà difficile impadronirsi della terminologia medica e farmaceutica, indispensabile, per l’esattezza e la serietà della ricerca.

Tutte le preparazioni (infusi, decotti, tinture, etc.) siano fatti in recipienti non metallici, ma di vetro, terra smaltata, per evitare le nocive reazioni chimiche fra la droga e il recipiente metallico.

Tratto dal Grande Erbario Medicinaledi Tommaso Palamidessi

giovedì 10 aprile 2008

GLOSSARY ENGLISH/ITALIAN
Dill > aneto
borage > borragine
tarragon > dragoncello
liquorice > liquirizia
celery > sedano
Lemon > balm
Melissa > citronella
Chilli > chilli
Peperoncino > Poppy
Seeds > Semi di papavero
Laurel/bay leaf > alloro
camomile > Camomilla
Chives > Erba cipollina
Sage > Salvia
marjoram > Maggiorana
parsley > Prezzemolo
thyme > Timo
basil > Basilico
chervil > Cerfoglio
lavender > Lavanda
violet > Viola
mallow > Malva
mint > Menta
pennyroyal > Mentuccia
peppermint > Menta piperita
rosemary > Rosmarino

Le piante del nostro orto botanico: il rosmarino

Alcune piante contenute nel nostro piccolo orto botanico meritano una menzione. Una di queste è il rosmarino.

Nome botanico latino. Rosmarinus officinalis L.Famiglia botanica. Labiate.
Significato del nome. Latino: ros = rugiada, marinus = marino: chiamato così per il colore celestino dei fiorellini.Nomi internazionali. It.: Rosmarino; Fr.: Romarin; Ingl.: Rosemary; Ted.: Rosmarin; Sp.: Rosmarino o Romero.
Distribuzione geografica. Nei paesi del Mediterraneo in genere, in Europa continentale e meridionale, posti pietrosi sabbiosi e secchi, comunissimo e spontaneo nei giardini e coltivato negli orti.
Descrizione botanica. Arbusto cespuglioso sempreverde, fusto legnoso, foglie lineari opposte coriacee di odore canforato, fiori in glomeruli azzurro-violetti che formano spicastri terminali.
Tempo della fioritura. Primavera.
Parti usate. Le foglie secche con i rametti e i fiori. Raramente la foglia fresca (usata come condimento).Tempo balsamico o della raccolta. Primavera-estate.Composizione chimica. Canfene, pinene, cineolo, acetato di bornile, essenze. Olio essenziale e tannino.Azione farmacodinamica. Eccitante e tonico aromatico, diuretico, diaforetico, emmenagogo, irritante cutaneo, antispasmodico.Applicazioni terapeutiche. Giova nella dispepsia atonica, nelle gastralgie, negli stati di languore. Preso a piccole dosi provoca afflusso di sangue agli organi addominali e stimola la secrezione dei succhi dello stomaco e dell’intestino, della bile. Facilita le mestruazioni. Esternamente come linimento o bagno aromatico è stimolante ed elimina i parassiti.

Preparazioni e dosi.
Polvere delle foglie gr. 1-2 da ingoiare con il primo cucchiaio di minestra nelle malattie epatiche.
Infuso: foglie e rametti tritati gr. 5 in infuso in gr. 100 di acqua bollente, badando di coprire il pentolino, colare dopo 20 minuti di riposo, negli stati adinamici che accompagnano le grandi febbri (febbre da tifo, tifoide, grippe), nelle dispepsie atoniche, quando si tratta di malati indeboliti da un surmenage intellettuale e fisico. Si può anche usare l’infuso di fiori e foglie gr. 2 per 100 gr. di acqua: 3-4 tazzine al giorno. Alcuni autori consigliano l’infuso all’1% nelle dispepsie atoniche, come stomachico, antispasmodico, carminativo, colagogo, emmenagogo; il Rosmarino a forti dosi è abortivo e antisettico.Le dosi per gli animali: cani 4-8 gr; ovini 10-25 gr; bovini 30-100 gr.Un bicchiere d’infuso prima del pasto si prescrive nelle inappetenze, emicrania, stati di debolezza generale, flatulenze e ventosità. Le osservazioni dei Proff. G. Parturier e M.P. Rousselle, facendo dei sondaggi del duodeno, , hanno notato un’azione coleretica traducentesi in modificazioni della bile che oltre ad aumentare di quantità, si fa più chiara, azione che ne conferma l’uso, presa prima dei pasti, nelle colecisti croniche, le piccole asciti con fegato grosso, le cirrosi di Laennec, gli itteri in seguito a ostruzioni ed epatiti.
Estratto fluido: gr. 2-10 nelle 24 ore.
Tintura: Rosmarino rametti fogliati polvere gr. 10, alcool a 90° gr. 50, da mettere a macero per 6 giorni e filtrare. Gocce XX-XL su una zolla di zucchero.
Vino: 30 gr. di foglie e fiori di Rosmarino per 24 ore a macero in un litro di vino rosso o bianco: 3-4 cucchiai al giorno, come diuretico, nella dismenorrea, menopausa, stati di languore e nell’esaurimento per strapazzo fisico e intellettuale.
Tintura: 20 gr. di foglie e fiori (meglio raccolti freschi) a macero per 7 giorni in 100 gr. d’alcool a 60°: 15-30 gocce.
Essenza: gocce IV-V come eccitante dell’utero, nelle digestioni dolorose o difficili.Uso esterno: come stimolante nei casi di stanchezza, spossatezza, debolezza, giovano i bagni in acqua ove si siano bolliti 100 gr. per 1 litro d’acqua i rami di Rosmarino.
Infuso: impacchi contro le paralisi, ascessi freddi, reumatismo articolare. Bagni aromatizzati per i bimbi striminziti e nelle malattie da raffreddamento. Suffumigi di foglie su stufa rovente nei catarri delle vie respiratorie e nell’afonia.
Essenza: frizioni contro i pidocchi e la calvizie. Infuso e distillato per far la pelle rosea.

Tratto dal Grande Erbario Medicinaledi Tommaso Palamidessi

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